Visto, Febbraio 2011
Fratelli d'italia Storie d'integrazione raccolte e raccontate da Ferdi Berisa.
"Lavoravo al mercato ittico, dove il pesce deve essere sempre refrigerato, e mi sono detto: perché non fornire io la materia prima per tenerlo al fresco?", rivela Hani EI Mallah, l'egiziano che, arrivato a Milano, sulla vendita del ghiaccio ha costruito una fortuna. "E una famiglia felice: nonostante il mio mestiere, ho il cuore caldo..."
A Milano tutti lo chiamano Iceman, nonostante le sue origini africane, dell'Egitto per la precisione. Il suo vero nome è Hani EI Mallah, ma viene associato al ghiaccio perché ne ha trasformato la produzione e la vendita in un importante business.
Appena l'ho incontrato, ho trovato un uomo sicuro di sé, di un certo spessore culturale e contento della sua vita. Quando gli ho chiesto di raccontarmi il percorso che ha intrapreso qui in Italia, non ha esitato a ridisegnare il suo passato con numerosi episodi interessanti. "Al Cairo mi sono laureato in Economia aziendale", comincia. "Ma la voglia di viaggiare e conoscere il mondo, mi ha spinto fino in Italia nei primi Anni 80, esattamente nel 1981. Qualche anno prima, dopo la morte di mio padre, scomparso improvvisamente nel 1974 a causa di un incidente stradale, avevo vissuto per un periodo a Londra, dove avevo terminato gli studi e, per mantenermi, avevo lavorato come cameriere in un locale di Oxford Street. Approdato in Italia, invece, ho iniziato a guadagnarmi lo stipendio come operaio al mercato ittico a Milano".
Ed è proprio in questo momento che la sua vita cambia. Mentre lavora si guarda attorno, e riflette sulle possibilità che ci potrebbero essere per fondare e far crescere un'azienda in proprio. Si accorge subito di una "carenza", come la definisce lui: nessuno, fino a quel momento, aveva mai pensato di commercializzare il ghiaccio, un elemento molto importante per la conservazione del pesce.
"Fino al 1980 il ghiaccio veniva fornito agli operatori ittici dal Comune in grossi blocchi, e toccava poi a loro frantumarlo per conservare il pesce. La situazione, quindi, era ideale: forte richiesta di mercato e nessun concorrente. Cosi decisi di investire... nel ghiaccio".
Come è nata la tua azienda?
"Era il 1990 quando nacque "Ice Man", società che all'inizio produceva e vendeva cinquemila chili al giorno, mentre adesso arriviamo fino a 28 tonnellate.
I nostri clienti sono di tutti i tipi: alberghi, ristoranti, self service, società di catering, bar, discoteche, supermercati, ospedali, laboratori e pescherie hanno bisogno di rifornirsi di ghiaccio e si rivolgono a noi. Lo scorso autunno abbiamo fornito anche le principali maison di moda milanesi in occasione del Vogue Fashion's Night Out, e tutto Si ripeterà anche durante la settimana della moda che si terrà nell'autunno prossimo.
Abbiamo procurato ghiaccio per i concerti di Madonna, degli U2 e di Vasco Rossi. Con due furgoni dotati di contenitori isotermici che conservano il ghiaccio fino a 48 ore, effettuiamo consegne anche in un'ora, traffico permettendo. Abbiamo clienti pure fuori Milano: Bologna, Pavia, Padova, Genova, Viareggio, Firenze, Portofino e persino in Sardegna. La nostra attività, nonostante la crisi, è in forte espansione».
Quale pensi, quindi, sia stato il segreto del tuo successo?
"Ci sono stati più fattori: un pizzico di fortuna, molta volontà e l'ambizione di andare avanti e crescere sempre. Io credo che inseguire i sogni sia il senso della nostra vita. E ne ho sempre molti da realizzare. A livello di lavoro, il prossimo progetto sarà "Punto Ice", fabbricatori di ghiaccio automatici. E inoltre avremo anche l'Expo dei 2015. Evento per il quale abbiamo acquistato un nuovo impianto che, in questo periodo, ci ha permesso di aumentare notevolmente la produzione rispetto al 2008. Ripeto: siamo in forte espansione".
Il lavoro te sei inventato, ma in verità, in Italia, hai trovato anche l'amore e costruito la famiglia "Sì, mia moglie è italiana, si chiama Laura, e, insieme, abbiamo fatto anche due figli. La più grande, Ylenia, ha 25 anni, e si è laureata l'anno scorso alla Bocconi con una tesi sulla mia strategia imprenditoriale. Mi aiuta in azienda per la contabilità e l'amministrazione della società. Il secondo, Omar, ha 21 anni, ed è iscritto alla facoltà di Ingegneria. Mi dà una mano nelle consegne: ma solo quando non è impegnato negli studi".
Che bello, siete una famiglia molto unita, vi aiutate tutti in azienda e andate d'accordo. D tuo è un esempio di matrimonio misto, da un punto di vista religioso, che funziona. Infatti, tu sei musulmano e tua moglie cattolica, vero?
"Sì, Ferdi, ma la cosa fondamentale è rispettarci a vicenda. Lei rispetta le mie abitudini e la mia fede, e io rispetto la sua. II segreto per andare avanti senza scontri in una coppia e in una famiglia è proprio questo: camminare lungo la stessa strada con immenso rispetto. E poi, come base, ci deve essere, ovviamente l'amore. Quello vero".
Ferdi BetiSa